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copertina Come si vince un rally<br><i>prefazione di Piero Taruffi</i>  

Come si vince un rally
prefazione di Piero Taruffi

 
L'Editrice dell'Automobile, pagg. 164, esaurito - 1966

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Pochi automobilisti sanno distinguere un rally da una gara di regolarità o da una economy run, e ancora meno hanno un'idea di come si vinca un rally. Classi, categorie, norme di partecipazione, strumenti di alta precisione, itinerari, famose competizioni, stati d'animo del rallyman, campioni d'europa e nazionali, sono oggetto di questo volume avvincente per chiunque ami l'automobilismo sportivo.

Scrive Taruffi nella prsentazione: «Questo libro scritto da Antonio Thellung, uno dei nostri migliori regolaristi, offre un interessante quadro di due settori dello sport automobilistico: quello dei rallies e quello della regolarità. L'argomento è trattato con la competenza di persona che ha disputato intelligentemente centinaia di gare e, attraverso i racconti di quelle vissute, l'autore supera l'aridità delle formule e dei coefficienti riuscendo così a trasmettere al lettore la tecnica e l'esperienza di queste specialità…. Chi vorrà partecipare a rallies o a gare di regolarità troverà utilissimi consigli su quello che sarà meglio fare e su ciò che sarà bene evitare.

 

 
   
   

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Il Resto del Carlino
del 9 gennaio 1967
Thellung vi insegna a vincere un rallydi Ezio Pirazzini

Prima dI parlare del libro presentiamo l'autore perchè per scrivere di rallies bisogna averli fattI e studiati con la stessa minuziosa cura che pone l'orologiaio nel suo lavoro. «Antonio Thellung - dice PIero Taruffi nella presentazione - ha trattato l'argomento con la competenza della persona che ha disputato intelligentemente oltre un centinaio di gare e, attraverso i racconti di quelle vissute, riesce a superare l'aridità delle formule e del coefficienti riuscendo cos! a trasmettere al lettore la tecnica e l'esperienza di queste specialltà».

Giustappunto: il libro si propone e riesce a stimolare l'interesse per quel settore dell'automobilismo sportivo definito col nome di regolarità, riuscendo a fornire una prima guida a coloro che, sufficientemente interessati, intendessero dedicarvisi. Ma Il suo pregio va oltre: induce il profano ad interessarsi della materia, a cimentasi perchè Il gioco non è facile come potrebbe sembrare; e alletta fino 'al punto, di prendere subito in mano un volante e chiamare un amico che faccia da da «spalla» tanto il viaggio si annuncia affascinante, quasi come quello di un acrobata sul filo.

Non c'è il brivido voluttuoso della velocità, ma quello più sottile di una passeggiata verso l'ignoto dove il tic-tac delle lancette va sincronizzato con quello dei nervi: basta un filo di gas in più per buttare all'aria, il, castello di carta costruito con la minuziosa pazienza del certosino. Così è tremendamente difficile diventare un bravo «rallyman», imparare e porre a profitto i segreti del mestiere. Inoltre non tutto si impara, ma occorre avere avuto anche qualche dono da madre natura: un, fisico sano e robusto, adatto a sopportare le fatiche della gara e degli allenamenti. La prontezza di riflessi e la freddezza di calcolo sono le doti che accompagnano sempre Il campione. Ma attenzione anche a quello che si ingerisce prima della gara: bisogna 'evitare i cibi di lenta digestione, è opportuno mangiare poche cose ma molto nutrienti, come cioccolata e zucchero. Il caffè, contrariamente a quanto qualcuno crede, va limitato al minimo: bisogna sapere stare svegli senza stimolanti, E bisogna avere memoria per rammentare i tratti difficili del percorso. Inoltre i due dell'equipaggio devono integrarsi fra loro alla perfezione. "Un grave errore, - dice Thellung - sarebbe porre due piloti dalle. stesse qualità sulla stessa vettura, a meno che uno non sia disposto ad accettare esplicitamente il ruolo di secondo o, come si ,dice In gergo, del « navigatore ». E' probabile che la gara finisca presto per due purosangue: ci vogliono, al contrario, un purosangue e un mulo. I navigatori forse si risentiranno un poco nel sentirsi chiamare muli, ma si consolino pensando che i puro sangue vincono le singole battaglie, ma sono i muli à vincere le guerre.

L'autore si sofferma su migliaia di particolari compresi quelli della strumentazione di bordo tanto complessa da. fare invidia a, una stazione spaziale di Capo Kennedy; si diletta ad insegnare con lo stesso impegno del maestro Manzi della Televisione e alla fine si accorge di avere scritto un libro dove la nomenclatura del ralIy si alterna alla storia delle grandi e piccole competizioni. E, senza presunzione, conclude dicendo che pochi automobilisti sanno distinguere un ralIy da una gara di regolarità o da una economy run, e ancora meno hanno una idea precisa di come ai vince un ralIy.

Corriere dello sport
del 20 dicembre 1966Ecco come si vince un rally

L'argomento è trattato «dall'interno»: l'autore, Antonio Thellung, è infatti uno dei nostri migliori regolaristi, vincitore di numerose competizioni sportive, egli traccia uno schema completo delle caratteristiche della gara e dei mezzi da impiegare per giungere ad un risultato positivo.

Le gare di regolarità ed I rallyes sono oggi numerosi: al loro contenuto sportivo quasi sempre si sovrappongono rilevanti interessi propagandistici delle fabbriche di automobili e di accessori. L'autore fa una netta distinzione fra i due tipi di manifestazioni. Mentre i rallyes sono gare molto impegnative che richiedono un'auto ben preparata ed un adeguato allenamento del pilota, le gare di regolarità possono essere invece affrontate con minore preparazione, sia della macchina sia del suo guidatore, in quanto le difficoltà sono, nella maggioranza dei casi, facilmente superabili da molti. Infatti, una delle maggiori preoccupazioni degli organizzatori di una gara di regolarità è quella di poter compilare la graduatoria della classifica finale evitando gli «ex-aequo». Si finisce per ricorrere ai sistemi dei tratti da percorrersi in tempi ben stabiliti, per cui lo scarto di un quinto o di un decimo di secondo in più o in meno è spesso sufficiente a classificare il vincitore. N e consegue che l'elemento fortuito è sovente preponderante su qnello sporti­vo propriamente detto. Le difficoltà sono artificiosamente predisposte e programmate dall'organizzatore e ben note al pilota. Nei rallyes invece ostacoli e difficoltà variano in continuazione ed il loro superamento è lasciato all'improvvisazione del pilota, il quale deve possedere quelle doti di intuizione, coraggio, vigoria atletica ed abilità caratteristiche dello sportivo dell'automobile. Ma non tutti le posseggono in egual misura: da questa disparità nasce la classifica sportiva.

Autosprint
del 16 gennaio 1967
Per vincere un rallye o una gara di regolarità
di Carlo Massagrande

Un libro interessantissimo, un prezioso manuale, vivo di esperienze personali, ricco di ottimi consigli. Lo si legge con attenzione seguendo l'autore in talune delle sue prestazioni narrate con tanta vivezza, brio ed evidenza da farne il lettore quasi partecipe ed attore.

L'autore ci presenta il sorgere e la vita dei rallyes dalle lontane origini alla realtà odierna esaminandola nel suo svolgersi in Italia e in Europa; passa quindi al diligente esame delle vetture da turismo e della loro preparazione. Preziosi sono i consigli dettati da larga esperienza che egli dona ai regolaristi in genere e a chi intenda veramente vincere la gara: sull'accurato studio del percorso, sullo studio diligente delle carte stradali, sulla costituzione dell'equipaggio che compongono mente e braccio, sull'importantissimo determinante fattore dell'assetto della macchina per ottenere la sicura tenuta di strada. Lo illumina inoltre sugli oneri che una competizione comporta, sui premi e vantaggi che possono venirgli, sull'aiuto che può essergli dato dalle scuderie. Esorta i vinti alla tenacia senza la quale non si può ottenere successo alcuno.

Passando a parlare della regolarità pura, dirige la nostra attenzione sul cronometraggio facendone notare la capitale importanza e dichiarando che o i cronometristi, giudicati per l'addietro insindacabili, riconoscono oggi di non essere infallibili (né loro né i loro strumenti) talché si è venuti, con generale soddisfazione, alla rea1izzione degli impianti elettrici ed elettronici.

Addita l'opera del cronometrista di bordo riconoscendone il grande merito, quando conosca il regolamento anche meglio del pilota e con il suo appoggio possa lasciargli libera la mente. Dà altri saggi ed utili consigli e chiude esprimendo la sua fiducia nel futuro.

Questo libro, corredato da belle 'fotografie, costituisce veramente un prezioso trattato didascalico all'uso di chi vuol scendere con successo nell'interessantissimo campo dei rallyes e della regolarità.

l'Automobile
29 gennaio 1967
COME SI VINCE UN RALLY
di Antonio Thellung

Ma che cos’è questo Rally di Montecarlo? Pochi automobilisti conoscono la differenza fra un rally e una gara di regolarità pura e ancora meno sanno cosa sia un economy run. L’autore, che ha disputato un centinaio di gare, illustra al lettore il contenuto e la tecnica di queste specialità attraverso il racconto di esperienze vissute. Norme di partecipazione, percorsi, famose competizioni, consigli tecnico-pratici, esposti con uno stile piacevole e brioso, sono oggetto, inoltre, di questo volume avvincente per chiunque ami l’automobilismo sportivo.

Formato 13x21 rilegato in linson integrale - 165 pagine con 60 illustrazioni in bianco e nero.

 


 

 

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