L'esperienza comunitaria è stata soprattutto ricerca di una spiritualità concretamente coinvolta e condivisa. Di seguito alcune preghiere nate durante quegli anni.
Fatica e desiderio
Com’è faticoso, padre, essere felici!
Bisogna essere consapevoli, sensibili, attenti, disponibili.
La consapevolezza è impegnativa
la sensibilità sofferente
l'attenzione stressante
la disponibilità rischiosa.
Com’è faticoso, padre, essere felici!
Mi piacerebbe tanto
esserlo di più.
Sulle orme di un certo figliol prodigo
Sei un bel tipo, padre mio, m'insegni
tante cose interessanti e poi
mi lasci andar lontano, su strade sconosciute.
Te ne approfitti perché sai che prima o poi
mi ricorderò dei tuoi insegnamenti.
Mi guardi, ridi sotto i baffi e aspetti.
E io
non posso neppur più chiederti aiuto
perché quando lo faccio
subito mi accorgo che me l'hai già dato.
Non mi resta che alzarmi
riprendere il cammino.
Qualche volta la mia pigrizia cerca
di trattenermi
ma non temere mi alzerò
e camminerò: nessun'altra scelta mi resta.
Tu mi hai conquistato e ormai
non potrai più liberarti di me.
Ti seguirò, non posso farne a meno
le mie difese son solo momentanee
destinate comunque a durare poco.
Ti seguirò, non temere.
Anche quando cerco di resisterti
so bene che tu
sei più forte di me.
Perdonami se indago
Padre perdonami
se ho voglia di cercarti
se cerco di trovarti
se trovo che sei attraente
se sono attratto da ciò che mi lasci intuire
se intuisco che ti posso capire meglio
se capisco di aver voglia di te
se ho voglia di cercarti e di trovarti.
La ricerca è rischiosa
lo so, si può scivolare, si può inciampare
finire fuori strada.
Ma come potrei accontentarmi
ora che ho intravisto Il tuo volto?
Forse sbaglierò, sbaglierò spesso
ma tu sai che questo mio “peccato”
è desiderio d’amarti di più.
Un sospetto
Che divertente padre
tentare ogni volta una strada diversa
e ritrovarsi sempre al punto di partenza.
Viene il sospetto che solo la tua strada
Conduca lontano, verso la meta, verso il traguardo.
Chi sono io?
È inutile padre che cerchi di definirmi io:
quel che tu sai di me, io sono.
Un difetto stimolante
So bene padre di essere
un figlio scapestrato
ma non mi è facile rinunciare
a certe gioie della vita.
Sono un po’ sanguigno come tu ben sai
ma questa esuberanza
che mi crea difficoltà e problemi
è la stessa che mi spinge a cercare te.
Alla maniera di Tommaso
Perdona il mio ardire mio unico maestro
perdonami se di una fede mediocre e incerta
non so accontentarmi.
Non è capriccio il mio: non voglio essere tuo a metà!
Trova tu il modo d’incidere il tuo nome nel mio cuore
dammi un segno, colpiscimi, mostrati a me, travolgimi
con la tua dolce irruenza, scuotimi, trascinami, sconvolgimi.
Non opporrò resistenza, sono pronto ad accoglierti ma tu
non mandarmi soltanto messaggeri,
non spruzzarmi con poche gocce d’acqua.
Vieni personalmente, entra dentro di me, immergimi
nel fiume della tua grazia
E perderò l'identità, e anch’io
sarò uno in te.
L'alternativa impossibile
Com’è possibile, Cristo, sentire così forte
il fascino della tua proposta
e d’altra parte avere così poca voglia di seguirti.
Com’è possibile mettere sempre innanzi
quei se, quei ma, però, purtroppo
che di continuo rallentano il cammino.
Con San Paolo ripeto: non il bene che voglio, faccio,
ma il male che non voglio.
Questa è la mia realtà, lo riconosco,
son io primo nemico di me stesso
prigioniero delle mie contraddizioni.
Ma è proprio nel dir questo che sento rispuntare prepotente
il sorriso nel cuore. Ormai posso
coltivare pigrizia, muovermi a fatica
rallentare, fermarmi, ma dov’altro
potrei andare?
Le difficoltà svaniscono d’incanto.
Una volta intravista la tua strada
nessun'altra è possibile seguire!
Un modo di pregare
Sono stanco, abulico, distratto
eppure è preghiera
se diventa
presa di coscienza.
Sono inquieto, turbato, angosciato
eppure è preghiera
se mi lascio scavare dalla sofferenza.
Sono irritato, arrabbiato, furibondo
eppure è preghiera
se tale energia utilizzo
per trasformarmi.
Sono scoraggiato, depresso, sfiduciato
eppure è preghiera
se cammino lo stesso
insieme a Cristo.
Fede e poca fede
(sulle orme di Mc 9,24)
Credo lo dico, ma sarà poi vero?
La mia fede è poca, e lo capisco bene
Da coma lascio che ostacoli
contrasti, disaccordi e malintesi
mi rendano pesante il cuore.
Da come spesso reagisco male
a stimolanti provocanti critiche.
Mi piace dire credo con la bocca
ma sento premer dentro me con forza
la mia natura scettica e pigrona.
Ma io ti cerco, padre, non lasciarmi solo
senza di te mi perderei per strada
credo lo dico, ma ti prego aiutami
aiuta questa mia incredulità.
Pregando nella notte
Stanotte mi sono alzato con fatica
mi sentivo un po’ scettico e perplesso:
questa preghiera notturna sempre uguale!
La novità è finita, e mi domando:
è utile? è bella? è necessaria?
Stanotte, pensavo, sarà un po’ noiosa
Lunga, pesante, faticosa
invece eccomi qui: è già finita, è volata in un lampo.
Ora torno a dormire, padre, buonanotte.
Anche stavolta me l’hai fatta!
Accompagnando a casa un malato
che si congeda dalla sofferenza
Eccomi sono qui accanto a te
ti accompagnerò pregando
fino alla casa del padre.
Mi piace pensare che la mia preghiera
sia come girare la maniglia della porta d’ingresso
sia come schiuderti la porta del cielo.
Entrerai tu, Io resterò
sulla soglia senza veder nulla,
non tenterò neppure di guardare.
Riprenderò il cammino senza sapere
dove mi porterà, ma so che un giorno
quando forse non ricorderò più nulla
tu mi accoglierai dietro quella porta.
E mangeremo insieme alla mensa divina.
Nelle tue mani….
Abbi pietà di me, padre mio, mi rendo conto
Di non capir me stesso. Il resto poi!
Sinceramente, non so neppure
se ti amo davvero.
Però ne ho voglia d’amarti, questo sì
lo sento, posso dirlo.
Questo mio desiderio ti offro, e per il resto
il mio spirito affido alle tue mani.
Ho bisogno d'aiuto
Come sono felice, padre, e come fortunato!
Grato mi sento immensamente
Per quanto la vita mi concede e dona.
Ma non basta, sento che non basta
quel ch’io son grato è poco, troppo poco.
Aiutami ti prego col tuo spirito
a coltivar di più la gratitudine
per farla crescere, ramificare
metter più gemme e portar frutti
di vita eterna.