con De Chirico alla Galleria Ca' d'Oro
Sono il primo a dubitare
che talune delle frasi sottostanti
siano un po' esagerate.
Eppure qualcuno le ha espresse.
Che dire? Lo stupore
non mi abbandona mai.
La pittura di Thellung appare semplice alla fine di un lungo lavorio, non è semplicistica all’inizio. Ed è questo uno dei pregi che la rendono affascinante. (Albino Galvano)
La dedizione accanita all’approfondimento del mestiere e i risultati raggiunti nella resa pittorica, sono la giustificazione dell'arte di Thellung. (Renzo Guasco)
Una pittura, apparentemente disadorna, ma che invece nasconde un lungo travaglio prima di approdare ad un risultato così efficace….. sprigionando una sensazione musicale, ripetuta quasi all’infinito. (Antonio Porcella)
Questa luce chiusa e immobile della pittura di Thellung è passata attraverso tutti gli inferni dei giorni, si è caricata dei rossi di ogni tramonto, dei bleu di ogni notte, dell’ombra: il mare d’ombra che come un fiume ci circonda fino a rinnovare l’incontro, l’incontro con il sorriso, che ci permette di ritrovare la speranza. (Elio Mercuri)
Thellung è un serio castigato autentico ricercatore di razza (Walter Lazzaro)
Un artista sensibile dotato di un gran gusto del colore e che spinge perciò la sua ricerca proprio verso un tonalismo che potremo chiamare «spirituale». (Toni Bonavita)
Thellung, nella sua smisurata modestia, assume un ruolo, oggi, che è destinato a scrivere parole significative. (Salvatore Sicilia)
Una precisazione pittorica rapidissima. (Annalisa Mandia)
Un pittore che conosce il disegno e sa elaborarlo con toni di colore appropriati e ribaltamento dei volumi, sino ad incidere la tematica in un'epoca senza tempo. (Vittorio Bottino)
Diamo atto al Thellung della eccentricità della sua posizione di fronte al problema formale ed a quello dei contenuti. Si vede ch’egli ha la sua precisa intenzione. (Virgilio Guzzi)
L’arte sua non resta mai succuba del dato di cultura, se mai attraverso questa egli rigenera un motivo essenzialmente fondato su una fantasia creatrice, che osserviamo limpida e autentica nei gioco delle forme come nella modulazione del colore (C. Giacomozzi)
Non si tarda ad avvertire quanto determinante approfondimento di concetti e di proposte, e quanta sorvegliata abilità mestieristica siano alla base delle formali e cromatiche stilizzazioni attraverso cui l’artista perviene…. con geometrica precisione di impianto ed esatto calcolo tonale. (Vittorio Scorza)
Thellung ripropone i miti dell'amore e della femminilità, cioè della gioia di vivere, in un tempo che sembra respingerli (Luciano Luisi)
Thellung propone non solo l’archetipo femminile, ma anche quello dell’immagine, della «figura» e quello della «verità». All’analisi propriamente pittorica e compositiva l’opera di Thellung risulta netta e precisa. (Gigliola Blandamurd)
Le sue donne, pirandellianamente doppie, sono oggi più che mai un emblema dell'anima del mondo. (Antonio Donat Cattin)
Sono questi i risultati di un lungo e assiduo esercizio che travalica i limiti dell'edonismo a tutto vantaggio di un messaggio significante intriso di poesia. (Francesco Prestipino)
Un’arte questa di Thellung che affascina. La stessa raffinatezza con la quale l’artista realizza le proprie opere, la precisione quasi matematica delle linee che si ripetono affiancandosi, costituiscono un pregio dovuto alla tecnica e alla sensibilità che ne guida l'estro creativo. (Gaetano Bonifati)
Thellung mi fa pensare ad un artista che sia ricercatore e asceta un poco teso, come è, a pazientemente darci, senza soste, singoli frammenti d'assoluto. (Gian Luigi Biagioni Gazzoli)
Una sintesi di alto live1lo, un taglio moderno della composizione, un sapiente uso dei colori. Antonio Thellung è certamente un pittore non solo di una coerenza e di un impegno straordinari, ma anche con una validità effettiva frutto di ricerche rigorose nel campo delle immagini e del colore puro. (Toni Bonavita)
Thellung, a volte, arriva così a frecce di un allucinante e morbido candore: un pittore legato al suo tempo, come deve essere un artista vivo…. è un pittore della nuova generazione che si sta dimostrando fra i più bravi, fra i più onesti e, direi anche, fra i più pittori….. fa veramente centro in questa nuova strada dell’arte figurativa: fa centro con una pittura freschissima, quindi anche piacevole a vedersi, ma soprattutto polemica sul piano culturale. (Giuseppe Selvaggi)
L’artista ripropone con linguaggio moderno, essenziale e allusivo l'antica e sempre attuale problematica di Piero della Francesca: quella di immergere la figurazione in un clima metafisico ove tutto si risolva in armonia. (Franco Miele)
È stato detto autorevolmente che viviamo di ricordi e che creare significa dare loro manifesta attualità. Thellung ci riesce accoppiando infatti la nostalgia (quasi ottocentesca, montmartiana) e l'ironia, che è sempre dell'ultima ora. (Cesare Zavattini)
La cartella (degli Scacchi) è a dir poco stupenda come contenuto e come contenitore. (Derna Querel)
Novità da segnalare al collezionista è la riproposta dei sei personaggi degli scacchi nella loro più plastica trasposizione in bronzo, altrettanto convincenti di quanto non fosse l’ormai rara e celebre cartella di serigrafie presentata a suo tempo da Gian Luigi Rondi. (Gian Luigi Biagioni Gazzoli)
Una indipendenza ed una originalità che con i tempi che corrono mi pare siano già una patente di merito. (Lorenza Trucchi)
La sua originalità è soprattutto nell’esigenza di dominare le passioni fugaci, facendo suo giorno per giorno, opera per opera, il principio tanto caro a Georges Braque dell’artista che «ama la regola che corregge l’emozione».
Le variazioni sul «Giuoco di scacchi» di Thellung sono a tal proposito un invito a decifrare l'enigma dell'Universo, davanti al quale tanti interrogativi restano sempre senza risposta. (Franco Miele)
Queste figure, che non sono mai uguali a se stesse e i colori che le rivestono (che pure loro sembrano uguali ma non lo sono), dimostrano una eccezionale maestria di sfumature, tanto che il quadro assume proporzioni insospettate. (A. Andreoli)
Un pittore dall’entusiasmo incontenibile: creare, per Thellung, è un fatto di impegno quotidiano. (M.M. Buita)
Thellung è l’artista del colore, è l’artista che può anche realizzare una sua fisionomia estetica su una sola dimensione. Potrebbe venire in mente un Matisse, potrebbero venire in mente i Fauve, anche per questa sua lampanza, per questa sua luminosità aggressiva del colore. Ma qui invece è Thellung che prevale: Thellung presiede alla sua pittura. E’ lui che ha un discorso da proporre, ha un argomento da imporre, ha una sua fisionomia da affermare. (Vittorio Scorza)
Come dice Eraclito: se si guarda un fiume due volte, la seconda volta che lo si guarda non è più lo stesso fiume. E questo si può dire della pittura di Thellung. C’è una tale perizia, una tale maestria di sfumature, per cui il quadro piglia delle proporzioni insospettabili. E così le figure: quei visi che non ci sono, sono più espressivi che se vi fossero. E mi pare un grosso merito creare dal niente: dal silenzio creare una figura, creare un suono, creare un’armonia, creare magari una tragedia.
Thellung è un calvinista. Attraverso l’apparente fluidità le sue figure sono tragiche. Attraverso l’apparente superficialità della figura arriva invece proprio all’osso, arriva veramente ad una concezione tragica della vita. Attenzione però a non intenderla come una tragicità senza speranza, perché al contrario è ricca di spunti per filtrare la tragedia e riscattarla con elementi positivi. (Leonida Rapaci)
In Thellung trovo una grandissima coerenza: Thellung è arrivato allo stile: non è mai sbavato, è preciso, è elegante. (Walter Lazzaro)
Questi quadri non offrono comprensione ma stupore: la loro fruizione è nella meraviglia. (Clotilde Paternostro)
Thellung, come tutti gli artisti, non risponde. Inquieta. Come inquietano gli interrogativi, gli enigmi. (Gian Luigi Rondi)
Una purezza di colori e una purezza simbolica che costituiscono una delle caratteristiche più importati dell’arte di Thellung. (Sergio Bernardi)
Abbiamo cioè visto come Thellung sia un uomo profondamente moderno, con tutte le ansie di scavo che l’uomo moderno ha di ritrovarsi attraverso i millenni passati. (Giuseppe Selvaggi)
Queste serigrafie sono eccezionali, sia per la purezza dei colori e la loro contrapposta scalarità (una nota per il granuloso nuovissimo ed inedito) sia per il rigore delle composizioni. Certo è che questa serie è preziosa, rara per la sua concezione, stupenda per l’esecuzione. (Ugo Moretti)
Da critico militante e anche da pittore che stende il colore e architetta forme e motivi in un linguaggio espressivo, posso onestamente dire che quest’opera di Thellung ci lascia sopratutto perplessi e ammirati nello stesso tempo, per un senso di staticità che sottintende uno stato d'animo di stupore. Dobbiamo dare atto al pittore Thellung di aver raggiunto un raro equilibrio…. Ed ecco le sue proporzioni, e le sue scansioni, e le sue ripartiture, ed anche, in questo grande dipinto che mi sta alle spalle, certe forme che richiamano, simbolicamente, le tipiche colonne di Pier della Francesca la sua opera ancora una volta ci insegna come le forme più semplici esprimano spesso le verità più profonde. (Franco Miele)
Il pittore Thellung s’inserisce in quelle che sono le ansie, in quella che è la teologia della vita moderna….. in quell’ansia religiosa di dubbio e d’incertezza caratteristica del nostro tempo…. Il suo linguaggio è senza dubbio un linguaggio moderno che ricupera alcuni mezzi, alcune semplificazioni, che sono siate della grande grafica di tutti tempi, del grande insegnamento di tutti i tempi. Li ricupera e li rende attuali, in un nuovo vivo linguaggio. E riguardando questa cartella con tranquillità potremmo sostare e ritrovarci appunto in questa duplice ansietà: da una parte ricerca di certezza e da una parte necessità di dubbio. In questo è la verità di Thellung. (Giuseppe Selvaggi)
Thellung ha scritto: «Gran parte della pittura d’oggi tende a rispecchiare gli aspetti estremamente drammatici del mondo in cui viviamo, cerca, cioè, in vari modi, di far la cronaca visiva del dramma umano. Se la mia pittura è diversa non è perché io voglia estranirami da questo: al contrario la mia intenzione è quella di esprimere il sorriso e la speranza. Non però un sorriso spensierato e incosciente, ma un sorriso in agguato, pronto a lottare per conquistarsi il posto. Un sorriso che filtra attraverso il dramma e lo riscatta». E’ noto che un artista sa cosa vuol dire, ma non sa che cosa realmente dice. Ciò che soprattutto ci interessa (e che, attraverso le interpretazioni nostre, interessa l’autore) è quello che inconsciamente mette nell’opera. Non vedo d’altra parte perché un’arte aristocratica e volutamente démodé debba cercare giustificazioni. Il testo di Thellung, che mi è sembrato onesto citare, dimostra comunque come la sua pittura abbia un retroterra culturale ed etico profondo e complesso. (Renzo Guasco)
Quel che dicevo di me stesso
quando la pittura era il mio mestiere
Che son pittore, questo posso dire
quando la Musa ispira la mia mano
di scrivere su tela prendo ardire.
Se sono artista solo tu lo sai,
tu che mi guardi
e giudichi severo.
Certo, se devo essere sincero,
nel tuo giudizio spero
ma in fondo non m'importa di sapere.
M'importa solo avere
la Musa che mi prende per la mano
e mi conduce lontano.